La sicurezza nella lavorazione del legno
Partiamo dal presupposto che nelle varie lavorazioni del legno, manuali o meccaniche che siano, si utilizzano utensili che tagliano e se tagliano bene il legno possono fare altrettanto con parti del nostro corpo, notoriamente molto più tenero di qualsiasi tipo di legno. Nel lavorare il legno sia a livello hobbistico che professionale si può incorrere in incidenti che possono avere esiti gravi o anche gravissimi ed è inutile pensare col senno di poi a quello sciagurato attimo che ha cambiato la nostra vita, quello che si deve fare è prevenire, adottare comportamenti, supporti e protezioni che ci garantiscano uno svolgimento sicuro e sereno della nostra attività. Di seguito alcuni consigli utili, o meglio un pippone, per acquisire l’abitudine a lavorare in sicurezza e sviluppare il giusto atteggiamento mentale verso la sicurezza facendone una routine da seguire sempre.
Le precauzioni di sicurezza non sono una scocciatura ma qualcosa di cui non si può fare a meno
Tutto quello che si fa per la sicurezza è scocciante, noioso e fastidioso.. Verissimo, meglio avere il vento tra i capelli che mettersi il casco oppure non essere costretti a fare delle contorsioni perché in auto abbiamo indossato la cintura, o ancora dover digitare sempre il PIN del cellulare, tutte cose che creano fastidio, fanno perdere tempo e di cui vorremmo fare a meno, però quando si verifica un evento dannoso ringraziamo sentitamente di aver preso delle precauzioni che hanno evitato che ci facessimo male. Nella lavorazione del legno il pericolo non è una eventualità remota ma un qualcosa che è sempre presente e che accompagna ogni attimo della nostra attività, vediamo come è possibile minimizzarlo.
Scegliere e conoscere i propri attrezzi
Sembra banale ma il punto di partenza è la scelta degli attrezzi, quelli di buona qualità sono anche i più sicuri perché sono più precisi, sono costruiti con materiali migliori ed hanno alle loro spalle una migliore progettazione e gli elettroutensili sono certificati secondo le norme vigenti. Il secondo punto è la conoscenza degli attrezzi che si utilizzano, meccanici o manuali che siano, una conoscenza approfondita dei propri strumenti ne migliora il controllo e ne rende l’uso più sicuro. Per quanto riguarda gli elettroutensili portatili e stazionari, una buona pratica è quella di esaminarli a fondo prima di avere inserito la spina nella presa e prima ancora di questo l’aver letto con estrema attenzione tutto il loro libretto di istruzioni tenendo l’utensile a portata di mano per verificare la descrizione di tutte le sue parti e provare “a secco” le sue possibili regolazioni e la sua ergonomia cercando di stabilire un feeling con l’attrezzo in maniera di sentirlo vostro sin da subito, sapere come utilizzarlo al meglio ed individuare i pericoli possibili nel suo utilizzo. Anche gli utensili manuali come scalpelli, seghe, sgorbie e anche pialle possono essere estremamente pericolosi a causa della loro elevata capacità di taglio e il loro uso sicuro consiste in un solido fissaggio del pezzo in lavorazione, una salda impugnatura e il fare in modo che nessuna parte del nostro corpo sia mai nel loro raggio di azione.
L’ambiente di lavoro
Un ambiente di lavoro ben predisposto rappresenta un importante fattore di sicurezza, quando lavorate non devono esserci elementi di distrazione come mogli, mariti, cani, gatti o bambini, nulla che possa distogliervi da quello che state facendo. Un piano di appoggio solido con abbastanza spazio intorno per muovervi e per maneggiare i pezzi senza che vadano ad urtare da qualche parte, le macchine utensili come banchi sega, banchi fresa, troncatrici o pialle hanno bisogno del loro spazio di manovra perché l’impuntamento di un pezzo può essere causa di incidenti, è importante una buona illuminazione perché bisogna poter vedere chiaramente cosa si sta facendo ed una buona ventilazione perché anche disponendo di un impianto di aspirazione si finisce sempre per riempirsi di polvere, motivo per cui è sempre meglio indossare una apposita maschera. Un ambiente di lavoro ordinato in cui ogni cosa ha il suo posto dove ritorna dopo essere stata utilizzata è anche più sicuro, meno impicci ci sono in giro e meglio è, poi siccome bisogna sempre usare l’attrezzo adeguato per ogni cosa, l’ordine vi eviterà di usare un attrezzo in maniera impropria perché non avete sotto mano quello giusto.
Staccare la spina.. Sempre…
La spina di un elettroutensile deve essere inserita nella presa solo e soltanto per il tempo in cui lo si usa e staccata immediatamente dopo, come deve essere staccata quando si cambia una lama, una punta o si effettua una regolazione, accendere inavvertitamente un elettroutensile è una cosa facilissima e può avere conseguenze devastanti, per questo non basta una ciabatta con interruttore, la spina dell’elettroutensile deve essere assolutamente scollegata non appena avrete finito di usarlo, questa è l’unica maniera di essere certi che non si metterà in moto perché voi o qualcosa che state maneggiando vada involontariamente a toccare l’interruttore. Vero è che oggi molti attrezzi hanno un doppio interruttore ma molti non lo hanno e nessuno di quelli più datati lo ha, in ogni caso è sempre meglio staccare la spina di tutto, non è necessario evocare scenari alla Stephen King basta prendere questa sana abitudine.
Non avvicinare MAI le mani alle lame..!
Eggià.. Perché le lame tagliano ed hanno la sinistra proprietà di agire come delle calamite, quasi fossero in agguato aspettando che passi qualche dito a portata dei loro denti. Esistono gli spingipezzo da utilizzare con banchi sega, banchi fresa, pialle, seghe a nastro, mentre per le troncatrici esistono i morsetti per bloccare il pezzo, ricordatevi che se siamo nati con ben dieci dita è perché ci servono.. Usando pialle da banco non bisogna mai indossare guanti perché potrebbero essere catturati dai coltelli con conseguenze molto peggiori dello spellarsi un dito, a questo proposito due parole due sull’abbigliamento: niente maniche slacciate e svolazzanti, niente sciarpe o abiti larghi o sbottonati e sopratutto scarpe anti-infortunistiche e non ciabatte come si vede spesso.
Essere consapevoli del rischio
Quello che dobbiamo sempre tenere presente è che stiamo facendo qualcosa di pericoloso e comportarci di conseguenza. Molto spesso si vedono persone “esperte” che eseguono lavorazioni senza osservare alcune norme di sicurezza, non va fatto ma in caso si faccia è importante essere consapevoli del rischio che si corre e raddoppiare le attenzioni. Se maneggio un pezzo in una posizione o con una angolazione in cui potrei perderne il controllo lo devo sapere da prima e fare in modo che non succeda. Non è sempre possibile che tutto sia in perfetta sicurezza ma deve essere la nostra esperienza a suggerirci le cautele da adottare quando lavoriamo fuori dai canoni di sicurezza e sono cose che possono essere fatte solo da chi ha una perfetta padronanza degli attrezzi e della tecnica, il vero esperto non quello che si sente al di sopra di tutto ma quello che conosce il rischio, o percepisce ed è sempre e comunque cauto anche quando sembra che se ne freghi.
Non abbiate mai fretta..
La fretta fa i gattini ciechi o altri danni, prendetevi tutto il tempo che vi serve per esaminare con calma la lavorazione che andate ad eseguire, ragionate sui movimenti che farete, fate prove a macchine ferme e spine staccate, regolate con calma e fatevi lo spazio necessario, misurate due volte perché taglierete una volta sola, indossate le protezioni individuali, ci metterete mezzora di preparazione e dieci secondi di taglio ma avrete fatto esattamente quello che volevate ed in piena sicurezza.
Usate sempre le protezioni individuali..
I nemici invisibili del falegname sono le polveri sottili e il rumore, quelli inattesi le schegge vaganti, come sempre è meglio prevenire che curare munendosi di adeguate protezioni individuali, il rumore acuto delle macchine per falegnameria è a lungo andare dannoso per l’udito e le polveri sottili lo sono da subito per l’apparato respiratorio, inoltre lavorare in assenza di rumore favorisce la concentrazione. Per questi motivi è buona cosa proteggersi con una cuffia anti-rumore, una maschera anti-polveri dotata di opportuni filtri e di occhiali di protezione con il pericolo di pezzi frese, punte, lame o schegge di legno che possano improvvisamente trasformarsi in proiettili diretti verso i vostri occhi, non ultime le scarpe anti-infortunistiche visto che spesso si vede gente che lavora in ciabatte incurante del fatto che potrebbero prendersi un bel travetto sulle dita dei piedi..
La vera sicurezza è il nostro modo di pensare..
Concludendo si può affermare che la sicurezza si persegue facendone propri i concetti perché se ci comportiamo in maniera scriteriata ed irresponsabile non ci sono protezioni che tengano mentre se non ci scordiamo mai, nemmeno per un istante che stiamo facendo qualcosa di pericoloso, abbiamo tutte le probabilità di uscirne sempre illesi a meno di eventi catastrofici e totalmente imprevedibili. Se siamo sempre consapevoli dei rischi e abbiamo un approccio prudente alle lavorazioni, scegliamo con cura e conosciamo bene i nostri attrezzi, ragioniamo con sul da farsi e disponiamo di un ambiente di lavoro adatto possiamo essere sicuri che conserveremo a lungo la pessima ma piacevole abitudine di infilarci le dita nel naso…
Per farvi un’idea di cosa significhi lavorare in sicurezza vi consigliamo la visione dei video prodotti dalla SUVA, l’Ente di Prevenzione Infortuni Svizzero, in cui un manichino come quello dei crash test stradali illustra i possibili rischi nella lavorazione del legno e i modi per evitarli. La lavorazione del legno in sicurezza secondo la SUVA